Nel 672 a.C. Tullio Ostilio è eletto nuovo re di Roma. Il suo carattere e la sua indole guerriera lo rende completamente diverso dal suo religioso predecessore Numa Pompilio. La guerra dichiarata ad Alba Longa è un chiaro esempio degli obiettivi espansionistici di Tullio Ostilio.
La sua prima azione bellica è realizzata conto la vicina Alba Longa. Le popolazioni a ridosso del monte Albano vivono un periodo di lenta decadenza rispetto al passato, ciò nonostante Alba Longa rappresenta comunque un temibile avversario per Roma. Per evitare una guerra sanguinosa Alba Longa e Roma decidono di affrontarsi in un duello tra i rispettivi campioni, gli Oriazi contro i Curiazi. Due dei tre fratelli romani sono uccisi in combattimento e l'ultimo degli Oriazi si trova ad affrontare da solo i tre fratelli albani dei Curiazi.
Dinnanzi ad uno scontro impari, l'ultimo degli Oriazi si da alla fuga distanziando i suoi tre nemici. La gloria della vittoria del romano è però breve. Lo stesso scontro tra soli sei campioni vuole evitare un eccessivo spargimento di sangue tra due popolazioni legate tra loro da vincoli di parentela. Solo l'animato intervento del padre degli Oriazi a sfavore della figlia consente al figlio di evitare la pena capitale. La vittoria degli Oriazi e di Roma sancisce l'alleanza tra Roma e Alba Longa. Un'alleanza importante per Roma che in questo modo si copre le spalle e può concentrare i propri sforzi verso la conquista delle città etrusche di Veio e Fidene.
La sua prima azione bellica è realizzata conto la vicina Alba Longa. Le popolazioni a ridosso del monte Albano vivono un periodo di lenta decadenza rispetto al passato, ciò nonostante Alba Longa rappresenta comunque un temibile avversario per Roma. Per evitare una guerra sanguinosa Alba Longa e Roma decidono di affrontarsi in un duello tra i rispettivi campioni, gli Oriazi contro i Curiazi. Due dei tre fratelli romani sono uccisi in combattimento e l'ultimo degli Oriazi si trova ad affrontare da solo i tre fratelli albani dei Curiazi.
Dinnanzi ad uno scontro impari, l'ultimo degli Oriazi si da alla fuga distanziando i suoi tre nemici. La gloria della vittoria del romano è però breve. Lo stesso scontro tra soli sei campioni vuole evitare un eccessivo spargimento di sangue tra due popolazioni legate tra loro da vincoli di parentela. Solo l'animato intervento del padre degli Oriazi a sfavore della figlia consente al figlio di evitare la pena capitale. La vittoria degli Oriazi e di Roma sancisce l'alleanza tra Roma e Alba Longa. Un'alleanza importante per Roma che in questo modo si copre le spalle e può concentrare i propri sforzi verso la conquista delle città etrusche di Veio e Fidene.
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