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07 aprile 2008

TRAIANO



Traiano passerà alla storia come l'Optimus princeps, ovvero come il migliore imperatore conosciuto da Roma nell'arco di tutta la sua lunga storia. Con lui infatti (anche se, ovviamente, non soltanto per merito suo) l'Impero conoscerà un'impennata nei traffici interni e un periodo di notevole rigoglio economico.Inoltre, anche grazie all'impegno da lui portato avanti nell'opera (iniziata in realtà molto tempo prima, da Augusto e da Vespasiano) di rinnovamento nella composizione del Senato, si inaugurerà in questi anni un periodo caratterizzato da un atteggiamento di concordia e di riappacificazione tra le istituzioni dell'Impero e la nobilitas senatoria, una sorta di riconciliazione (fittizia) tra i valori dell'universalismo monarchico e quelli della libertas senatoria e nobiliare. Un altro motivo di prestigio prima e di gloria poi, così presso i contemporanei come presso i posteri, sarà costituito per Traiano dalle molteplici imprese belliche. Il suo periodo coincide, infatti, con l'ultima fase espansiva dell'Impero romano, quella nella quale esso tocca i suoi confini estremi, giungendo perfino a comprendere al proprio interno i territori partici della Mesopotamia.E anche se in realtà, tali imprese avranno più un valore simbolico (legato cioè al prestigio delle loro tali vittorie militari) che reale (Roma difatti non riuscirà a mantenere a lungo molti dei nuovi territori), esse contribuiranno comunque a consolidare la fama di Traiano come di un eccellente condottiero, e a far ricordare il suo principato come il più "glorioso" dell'intera storia romana.

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